Un paio di mesi fa ho fatto un talk al PiCampus su come il ping pong sia stato uno scarto laterale per ripensare il mio universo creativo.

Un anno fa ero un criceto sulla ruota. Poi per caso mi sono messa a giocare a ping pong.

Ho cercato di capire come questo universo dove #challenge is the key, pieno di bellezza e piacere, dove il modello è semplice e accessibile ed è la chiave dell’interazione sociale, dove la tecnologia e l’innovazione hanno un futuro, e dove la possibilità di sperimentazione in universi paralleli è altissima abbia intrigato la mia mente. E anche il mio corpo. L’esperienza viscerale del gioco, la velocità nel capire cosa succede e rispondere automaticamente staccando per un attimo la mente è bellissima.

La cosa che più mi risuona è un mondo con pochissimo ego (tranne a livelli agonistici) e rileggo con piacere le parole del fondatore di pinterest Evan Sharp che dice ” The second thing is we have a pretty good culture here.We’ve hired people who are relatively egoless while still highly talented, which is hard to do. It’s not that they don’t have any ego, but some people bring their ego to every conversation. And our culture hasn’t evolved that way. In the beginning that wasn’t intentional, but for the last half of the company, it’s been intentional. That along with a very confined space and very small desks has created a lot of social interaction and collaboration. We talk about a lot of things in person.

Grazie a Marco Trombetti, per avermi invitato a #PICAMPUS dove la tecnologia incontra le idee e il design, dove ogni sfida nasce in un universo di positività, collaborazione, integrazione per produrre innovazione e valore.

www.madforspin.com

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